CHIEDE CON FORZA AI MINISTERI L'EMANAZIONE DEI DECRETI APPLICATIVI DEL 387/03

L’ANEV HA FORMALMENTE INVITATO I MINISTERI COMPETENTI A SUPERARE LA SITUAZIONE DI STALLO ATTUALE E AD EMANARE I DECRETI ATTUATIVI AL PIU’ PRESTO. TALE RITARDO INFATTI COMPORTA GRAVISSIME RIPERCUSSIONI SULL’INTERO SETTORE A CAUSA DELL’INCERTEZZA DEL QUADRO NORMATIVO. L’ALLARME E’ FINALIZZATO A SENSIBILIZZARE I SOGGETTI ISTITUZIONALI E A SOTTOLINEARE COME ANCORA SIA POSSIBILE IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI NAZIONALI, SOLO CON UNA TEMPESTIVA DEFINIZIONE DI TALI PROVVEDIMENTI CHE RIMUOVANO GLI OSTACOLI ESISTENTI
In merito al ritardo nell’emanazione dei provvedimenti attuativi del D. Lgs. 387/03, l’ANEV ritiene necessario lanciare un segnale d’allarme teso a far comprendere come tale continuo rinvio non sia ulteriormente compatibile con il raggiungimento degli obiettivi assunti dal Governo in tema di promozione delle Fonti energetiche Rinnovabili.
In particolare e’ necessario sottolineare come l’intero settore da ormai oltre due anni attenda con ansia tali atti che renderebbero finalmente compiuto il recepimento della Direttiva Comunitaria 2001/77 con il conseguente sblocco di un settore particolarmente vivo e con notevoli prospettive di apporto alla crescita industriale e occupazionale oltre che, ovviamente, energetica del nostro Paese.
Il recente Decreto finalizzato allo sviluppo dell’energia fotovoltaica ha dimostrato la grande attenzione che il Ministero delle Attivita’ Produttive ed il Governo tutto ripongono nello sviluppo delle Fonti Alternative di energia, e tale comparto dimostrera’ presto le sue potenzialita’; del pari anche le altre tecnologie, eolico in testa, attendono con ansia di essere messe finalmente in condizione di dimostrare che con gli strumenti adatti e’ possibile raggiungere gli obiettivi assunti in sede internazionale in tema di riduzione delle emissioni climalteranti, senza ulteriori oneri per il sistema.
Per tali motivazioni l’ANEV auspica una rapida emanazione dei provvedimenti attuativi ancora mancanti, anche per evitare che tale perdurante situazione di stallo non si trasformi in una sconfitta dovuta alla mancata attuazione della stessa politica energetica in tema di rinnovabili chiaramente espressa dal Governo Italiano.
Se infatti gli obiettivi sono stati chiaramente indicati e il quadro normativo generale permetterebbe il loro raggiungimento, la mancanza degli strumenti operativi sono un freno gravoso che rischia di comportare enormi penalita’ economiche a carico dell’Italia per la mancata riduzione delle emissioni nel quadro del Protocollo di Kyoto.
L’allarme che vogliamo lanciare e’ finalizzato pertanto a far comprendere costruttivamente che ancora esiste la possibilita’ di ottemperare agli obblighi assunti dal nostro Paese, seppur con uno sforzo comune tra operatori e istituzioni che si deve concretizzare in tempi brevi.
Per far si’ che si giunga al comune obiettivo e’ tuttavia necessario che gli ostacoli esistenti siano rimossi e gli strumenti necessari siano forniti prontamente, per questo confidiamo in una rapida definizione del quadro normativo che aprirebbe per l’intero settore delle rinnovabili quella strada che molti altri paesi hanno gia’ intrapreso positivamente, e sulla quale anche l’Italia deve rapidamente incamminarsi.