Tanti i presenti al seminario organizzato dall’ANEV con la presenza del GSE e dell’RSE sugli impianti eolici in esercizio e le novità a seguito dell’aggiornamento delle regole GSE. In mattinata presentato alla Camera il documento dell’ANEV sul PNIEC

Si è concluso il primo seminario dell’ANEV sulle novità ed opportunità per gli impianti eolici in esercizio a seguito delle regole dell’aggiornamento delle regole GSE presso la sede dell’ANEV. Il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNIEC per il 2030, sia a livello nazionale che europeo, richiede una strategia quantomai ambiziosa che non può, e non deve, basarsi solo sulla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile, ma anche sulla potenza esistente. Le novità introdotte dal GSE per semplificare le procedure relative agli interventi da apportare agli impianti incentivati già in esercizio, forniscono un ulteriore impulso agli operati del settore, conferendo una nuova prospettiva all’eolico di piccola taglia. Importante anche l’intervento dell’RSE sulla collaborazione ANEV-RSE per la validazione dei dati di Aeolian con dati anemometrici forniti dall’ANEV.

Notevole importanza ha avuto la presenza del GSE con l’Ingegner Gero Territo – Responsabile verifiche e modifiche FER e biometano GSE – che ha spiegato nel dettaglio l’ambito dell’aggiornamento delle regole per gli interventi di modifica e ammodernamento degli impianti FER e le nuove procedure GSE. Molto interessante anche il punto di vista sugli impatti delle nuove procedure sugli interventi di modifica e ammodernamento degli impianti eolici che è stato dato dall’Ingegner Antonella D’Ambrosio, sempre della direzione verifiche e modifiche FER e biometano GSE.

Molta rilevanza ha avuto anche l’intervento del Dott. Davide Airoldi del RSE che ha affrontato il tema del piccolo eolico in Italia e ha messo in risalto l’importante contributo che RSE ha dato attraverso atlante eolico Aeolian. Tale strumento, nato per dare una indicazione di massima in merito alla presenza della risorsa vento, negli anni si è sempre più affinato diventando uno strumento prezioso che, grazie alla collaborazione in essere con l’ANEV, potrà migliorare ancor più la sua efficacia.

Hanno attivamente partecipato anche il Dott. Davide Albani, Direttore Leitwind, il Dott. Michelangelo Fonzone, l’Amministratore delegato Fontel Green Power, Avv. Marcantonio Cascini, il Dott. Igor Terzariol e l’Arch. Alessandro Rinaldi.

Le persone che hanno partecipato al seminario hanno avuto modo, alla fine dei lavori, di confrontarsi e rivolgere delle domande ai responsabili del GSE nell’ambito della tavola rotonda appositamente prevista per le domande.

Inoltre, sempre nella giornata odierna, l’ANEV è stata audita dalla Commissioni riunite Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII) e Attività produttive, commercio e turismo (X) della Camera dei Deputati in merito alla proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). È stato quindi possibile presentare ai Parlamentari quali siano le principali criticità che rischiano di compromettere il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC, riportate nel documento allegato depositato agli atti, facendo leva su una raccomandazione fatta all’Italia dalla Commissione UE che chiedeva appunto al Governo Italiano di descrivere in che modo l’Italia intenda facilitare ulteriormente l’iter di autorizzazione degli impianti rinnovabili, accelerando e semplificando le procedure.

L’ANEV ha potuto quindi presentare proposte concrete, dettagliate nel documento, che vanno dal riordino della normativa sul permitting nel cosiddetto Testo Unico per le procedure in materia di energie rinnovabili, da finalizzare quanto prima, all’istituzione dello Sportello Unico Digitale per le Energie Rinnovabili (SUDER), dalla definizione delle aree idonee per l’installazione delle FER, che deve facilitarne l’accelerazione dello sviluppo attraverso un quadro omogeneo, chiaro e rapido senza introdurre ulteriori complicazioni al rilascio delle autorizzazioni, già ostacolato dalla complessità della normativa vigente, o relegare il potenziale delle FER ad aree residuali vanificando le disposizioni esistenti volte all’accelerazione dei procedimenti autorizzativi, alla progettazione efficace e funzionale delle aste con CfD asset-based, nonché all’adozione del piano di gestione dello spazio marittimo per l’inserimento degli impianti eolici offshore.