Sono in corso le celebrazioni della Giornata Mondiale del Vento organizzata dall’ANEV che ha tenuto il convegno “Eolico, l’energia della transizione tra paesaggio e sviluppo: una scelta di campo”,presso GSE.
Il convegno ha rappresentato l’occasione per far il punto sulla transizione energetica e sull’urgenza di effettuare una scelta di campo e abbandonare finalmente le fonti fossili per abbracciare un futuro fatto di energia pulita e rinnovabile, come l’eolico.
Simone Togni, Presidente dell’ANEV, ha così commentato: “Festeggiare oggi come ogni anno in questa sede la Giornata Mondiale del Vento è motivo di orgoglio, perché è l’emblema di un settore che negli anni è cresciuto e che continua a lavorare e a dare benefici, nonostante spesso in questo Paese gli ostacoli amministrativi non abbiano reso facile il percorso. Oggi va effettuata una scelta di campo, concreta e coraggiosa, rendendo i proclami finalmente realtà. Il nostro Paese ha risorse energetiche pulite, come il vento, ha aziende virtuose che operano nel settore da anni e che sono rappresentate dall’ANEV che guarda al bene dell’intero comparto industriale e deve agire per rendere il Pianeta più vivibile e sicuro per le generazioni future”.
Presente il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha dichiarato: “Per raggiungere gli obiettivi europei sulle rinnovabili dobbiamo puntare sull’energia del vento. Le istallazioni di nuovi impianti sono in crescita, con un ‘trend’ positivo che ci consente di guardare al futuro con fiducia. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – aggiunge Pichetto – investe molto sull’eolico: attraverso il progetto isole verdi, con finanziamenti agli impianti galleggianti e anche attraverso l’atteso incentivo alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Con il Decreto PNRR – conclude il Ministro – abbiamo eliminato molti passaggi burocratici per gli impianti eolici a terra e anche per l’off-shore, che rappresenta un vero potenziale nazionale da valorizzare”.
Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, ha dichiarato:“L’energia eolica è fondamentale per la decarbonizzazione dei consumi e il settore, nei prossimi anni, dovrà garantire una produzione di energia elettrica sempre maggiore. Il GSE, coinvolgendo i principali attori del sistema energetico italiano, ha l’obiettivo di rendere il più possibile efficace l’azione del Governo e lo sviluppo di questa fonte energetica rinnovabile attraverso quelle semplificazioni dei processi attese e richieste dagli operatori”.
Massimiliano Atelli, Presidente Commissione VIA ha così commentato: “La spinta che può venire dall’eolico nella ricerca di un mix energetico più avanzato è, per il nostro Paese, fondamentale. Fra onShore e offshore il potenziale è talmente alto da lasciar prevedere uno spostamento significativo sull’asse della maggiore autosufficienza energetica a vantaggio di famiglie e imprese italiane. Il sistema Italia si trova di fronte all’occasione di offrire una dimostrazione di capacità che può e deve essere insieme amministrativa tecnica e finanziaria. Sono fiducioso che questo possa effettivamente accadere”.
È intervenuto Stefano Saglia, Componente del Collegio di ARERA “L’Autorità come noto è neutrale dal punto di vista tecnologico. Però possono essere fatte almeno due considerazioni sull’eolico: il nuovo Testo integrato del dispacciamento (TIDE) è un’occasione per il settore al fine di rendere meno aleatoria e più efficiente l’immissione in rete dell’energia. Inoltre l’eolico può avere un ruolo da protagonista nella produzione di idrogeno verde. Naturalmente resta sullo sfondo il tema del permitting sul quale servono ancora sforzi del legislatore e della pubblica amministrazione”.
Giuseppe Onufrio, Direttore Generale Greenpeace Italia: “Il contributo dell’eolico, a terra come a mare, è imprescindibile per la transizione energetica, un cambiamento necessario sia per combattere la crisi climatica che per mantenere l’Italia il ruolo di Paese industrializzato. Il paesaggio è destinato a mutare anche a causa della crisi climatica e la contrapposizione tra eolico e paesaggio è ideologica. Il paesaggio italiano è sempre stato un prodotto dell’uomo nelle diverse epoche storiche e questa che viviamo o sarà l’era delle rinnovabili – ben pianificate e nella quantità necessarie – oppure quella del rischio di collasso ecologico globale”.
Non è mancato il punto di vista degli operatori. Così Marco Mazzi, Head of Regulatory Affairs RWE Renewables Italia: “In Italia le energie rinnovabili mostrano sempre maggiore crescita. Per aumentare la consapevolezza nella transizione energetica e il ruolo chiave che le rinnovabili ricoprono in questo percorso, riteniamo sia necessaria anche una svolta culturale dalle scuole fino alle istituzioni. Io la chiamo “transizione culturale”.
Luca Bragoli, Chief Regulatory & Public Affairs Officer ERG, ha dichiarato: “La diffusione delle rinnovabili è imprescindibile poiché oltre ad aumentare la sicurezza energetica del Paese rappresenta l’unica possibile soluzione per combattere il cambiamento climatico. I gap da colmare per diffondere la transizione verso eolico e solare sono diversi e riguardano non solo l’integrazione con il paesaggio. Occorre infatti dare nuovo impulso alle aste CfD (Contratti per Differenza), dotandole di tariffe a base d’asta aderenti alla realtà dei costi tecnologici attuali, rimuovere definitivamente le misure sui fasulli extraprofitti delle rinnovabili che allontanano gli investitori dal nostro settore e definire le aree idonee e il burden sharing regionale”.
Ha così commentato Marco Ronchi, Responsabile Sviluppo Impianti Eolici e Solari A2A: “L’eolico onshore è una fonte chiave nella transizione energetica di questo paese. Ha la grande virtù di bilanciare l’intermittenza del solare sia nel ciclo giornaliero che in quello annuale. È una tecnologia affidabile che consente di dare energia al Paese un costo compatibile con la sua realtà industriale e con la necessità di contenimento dell’inflazione. Il tema non può quindi essere il blocco dello sviluppo di questa fonte indispensabile, ma la ricerca della sua armonizzazione con il paesaggio”.
Giorgio Zampetti, Direttore Generale Legambiente ha dichiarato:“Ancora oggi, nonostante sia evidente la loro strategicità nella lotta alla crisi climatica e per la transizione energetica non più rinviabile, gli impianti eolici, così come tutti quelli di produzione energetica da fonti rinnovabili, continuano a subire la lentezza degli iter autorizzativi ed un ostracismo difficilmente comprensibile. Al contrario di altri, vedi i nuovi rigassificatori, che in pochi mesi riescono ad essere autorizzati e realizzati. Fondamentale quindi lavorare sull’accelerazione dei processi autorizzativi, ma anche sulla migliore integrazione possibile, attraverso la partecipazione e il protagonismo dei territori per diffondere un nuovo sistema energetico rinnovabile e distribuito”.
È intervenuto anche Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna.