L’immobilismo delle Istituzioni va superato per consentire al settore dell’eolico e delle rinnovabili di lavorare e contrastare la crisi energetica e ambientale

Il Governo Draghi deve dare seguito ai proclami sulle energie rinnovabili con provvedimenti mirati che consentano lo sviluppo delle tecnologie pulite per la produzione di energia.

            I responsabili del Governo sui temi dell’energia e dell’ambiente non possono continuare ad apprezzare pubblicamente le proposte degli operatori delle rinnovabili e poi non consentire al settore di crescere, dimenticando di emanare provvedimenti urgenti e consentendo l’emanazione di norme punitive che limitano ulteriormente lo sviluppo delle rinnovabili.

            Emblematica è la situazione della Commissione VIA ferma ormai da molti mesi in attesa di essere completata nell’organizzazione e di essere messa in condizione di lavorare a pieno regime.

            Le dichiarazioni del Presidente della Commissione VIA Massimiliano Atelli al Convegno annuale dell’ANEV del 15 giugno scorso, hanno infatti allarmato gli operatori che stanno aspettando da mesi che i propri progetti vengano protocollati, e sentirgli dire che le ingenti risorse economiche pagate dagli operatori come gli oneri istruttori per il funzionamento della Commissione non vengono versati nei modi e nei tempi necessari per far sì che le pratiche vengano esaminate nel minore tempo possibile, è preoccupante.

            Analoghe situazioni avvengono in altri contesti, con le sempre più pressanti richieste di semplificazione che dovrebbero venire accolte dal Ministero della Transizione Ecologica e portate in Consiglio dei Ministri come provvedimenti indispensabili ed urgenti per far fronte all’attuale crisi energetica ed ambientale.

Basta chiacchiere vogliamo i fatti!