ANEV pronta ad evidenziare profili di illegittimità

Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato un mozione che intende impegnare la Giunta Regionale a redigere un nuovo PEAR e nel frattempo mira alla “sospensione delle procedure di autorizzazione degli impianti eolici nelle province di Avellino e Benevento”. Tale proposta, avanzata da Vincenzo Viglione del M5S, qualora trasposta in Legge Regionale risulterebbe certamente lesiva dei diritti degli operatori eolici.
Tale mozione risulta particolarmente penalizzante laddove prevede la sospensione anche delle procedure in corso di autorizzazione degli impianti eolici, portati avanti da aziende che hanno già investito capitali e che vedrebbero così distrutta ogni possibilità di riuscita dei progetti, con conseguenze tragiche sulle aziende stesse e sui lavoratori.
La mozione prevede inoltre l’impegno della Giunta Regionale di vigilare sulla corresponsione delle royalty da parte delle aziende produttrici di energia eolica ai Comuni dove ricade il parco eolico. Tuttavia Viglione trascura il fatto che su quest’ultimo aspetto è ampia la giurisprudenza che ritiene le royalties ai Comuni illegittime. Recente è la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (sentenza 23 /2016) con la quale è stato rigettato l’appello proposto da un Comune contro la sentenza del Trap Piemonte (sentenza 2120/13) che lo aveva condannato a restituire le somme già versate da una impresa idroelettrica. Si tratta di una decisione rilevante anche per il settore eolico. Il TSAP ha definitivamente statuito la nullità delle convenzioni e delle clausole che prevedono la corresponsione di royalties a favore dei Comuni, dichiarate prestazioni patrimoniali “prive di causa”, diverse da quelle sole e tassative ammesse per legge (quali l’ICI, o, nel caso degli impianti idroelettrici, i canoni e sovracanoni per l’uso delle acque), distorsive della concorrenza, lesive della libertà di impresa e in contrasto con la disciplina comunitaria.
La Giunta e il Consiglio della Regione Campania non devono cadere in provocazioni come questa e nell’illusione che gli organi regionali possano legiferare in aperto contrasto con le leggi e con la giurisprudenza. Come già accaduto nel caso delle Regioni Sicilia, Sardegna e Basilicata infatti, l’ANEV certamente agirebbe con ogni possibile azione a tutela dei propri Associati e del settore intero, segnalando gli eventuali profili di illegittimità, anche costituzionale.
L’ANEV auspica che le Istituzioni Campane interrompano quanto prima questo tentativo di boicottaggio indiscriminato e privo di giustificazione nei confronti del settore eolico, comparto che ha generato fino ad oggi benefici tangibili dal punto di vista ambientale, economico ed occupazionale, creando solo nella regione Campania 5.292 addetti tra diretti e indiretti, con un potenziale 10.984 al 2020.