Rappresentiamo insieme quasi metà dei consumi elettrici del Paese
“Il futuro energetico dei prossimi anni si decide nei prossimi mesi e per questo è facile aspettarsi, come sempre accade in queste fasi, un attacco massiccio dei grandi gruppi che vedono minacciato il loro futuro e che cercheranno di difendere i loro privilegi in ogni modo. Non sfuggirà, infatti, che un cambio di paradigma così deciso come quello in corso non si è mai visto, nel passato si trattava di capire quale fonte fossile sarebbe stata più utilizzata ma nella sostanza i players non variavano molto. Ora la strada è invece abbastanza nuova e rischia di spiazzare i campioni nazionali tradizionali che, se non corrono a modificare le loro politiche, rischiano seriamente di trovarsi fuori gioco (…)”. E’ questo uno dei passaggi più significativi dell’editoriale dedicato al tema del ruolo delle associazioni delle Rinnovabili, a firma di Simone Togni, presidente di Anev, in occasione dell’ultimo numero della rivista mensile Il Pianeta Terra.
“L’aumento dei consumi elettrici, infatti, potrebbe far rifiatare gli impianti tradizionali oggi in difficoltà e consentire loro di convivere con le FER in crescita, tuttavia questo ha senso solo se servirà a gestire intelligentemente la transizione. Se c’è una cosa chiara è che le FER continueranno la loro crescita, dipenderà dai tempi e dai modi ma il nostro mondo si affrancherà sempre più dalle risorse fossili, è solo questione di tempo. Se invece questa tregua servirà a combattere l’ineluttabile transizione l’esito sarà solo quello di ritardarla sprecando un’altra occasione. (…) Anche nel passato si sono registrati alcuni tentativi di mettere a tacere le voci dissonanti e “fastidiose” ma almeno due associazioni, Assorinnovabili ed ANEV, sono sempre rimaste a difesa degli imprenditori delle fonti pulite di energia, tutelando e difendendo gli interessi del sistema e sorreggendo le scelte di non discriminazione di tali fonti. In questa fase quindi dovremo assistere senza dubbio ad altri e ben più diretti tentativi finalizzati ad una voce unica a difesa dei richiamati interessi fossili che tenterà di sopire le altre.
Questo attacco, facilmente prevedibile, desta non poche preoccupazioni perché rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Tuttavia siamo sicuri che almeno le due principali Associazioni delle Rinnovabili non si arrenderanno a tale disegno e continueranno a far sentire la loro voce. D’altronde sarebbe un suicidio incomprensibile vedere i vincitori abbandonare il campo in un momento, quello attuale, che vedrà le rinnovabili rappresentare la maggioranza del mix energetico del Paese.
Questo cambiamento epocale deve vedere, invece, un analogo passaggio nella rappresentanza Associativa che pertanto, lo diciamo da alcuni anni, deve finalmente essere sdoganata e vedere il settore delle Rinnovabili assurgere al ruolo che gli compete, quello di rappresentare oltre la metà del comparto elettrico nazionale. Quindi si rende necessario avere una rappresentanza indipendente, svincolata dai vecchi schemi e soprattutto libera di continuare a difendere gli interessi generali. È certo che il settore fossile tenterà il colpo di coda, già se ne è avuta qualche avvisaglia, ma il mondo delle rinnovabili risponderà, ne siamo sicuri, con un’unica voce a difesa della propria libertà di impresa e del proprio futuro che finalmente si sta delineando come vincente”.