L’ ANEV DENUNCIA LA GRAVITA' DEGLI ATTI DEL GRTN CONTRO L’ EOLICO

L’ANEV rilancia l’allarme riguardante il rischio di non raggiugere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e di produzione di energia da fonte rinnovabile a causa delle ripetute azioni che vengono poste in essere da soggetti che dovrebbero invece coadiuvare tecnicamente le scelte di politica energetica sottoscritte dal nostro paese. In particolare l’ANEV denuncia un atteggiamento complessivamente discriminatorio da parte del GRTN nei confronti dell’energia eolica ancora una volta penalizzata anche nei confronti delle altre fonti rinnovabili.
Nonostante le ripetute denunce che l’ANEV, in qualita’ di associazione nazionale di categoria, ha negli ultimi anni manifestato in tutte le sedi opportune (MAP, MATT, AEEG, GRTN, Comunita’ Europea ed Enti locali), la situazione attuale dell’eolico sta degenerando a causa delle continue ed inopportune azioni che, sempre con piu’ inquietante frequenza, si susseguono e che di fatto non consentono un libero sviluppo di questo settore.
L’ultima di queste iniziative, ancora una volta da parte del GRTN, si e’ concretizzata con l’avvio di uno studio riguardante l’individuazione di limiti tecnici alla produzione eolica sostenibile dal sistema elettrico, studio di cui, per quanto consta, nessun operatore del settore ne’ altro soggetto istituzionale ha avuto conoscenza. Peraltro l’ANEV si era da tempo attivata direttamente con una costante presenza nel Tavolo Tecnico costituito insieme ai massimi vertici del GRTN, oltre agli illustri componenti governativi, istituzionali ed associativi.
Tale organo, costituito ufficialmente presso il MATT al fine di verificare l’esistenza di possibili soluzioni tecniche volte ad aumentare la capacita’ della rete di gestire i quantitativi necessari al raggiungimento degli obiettivi nazionali di produzione di energia da fonti rinnovabili, aveva concluso una prima fase con l’approvazione unanime di un documento sulla situazione relativa alla Regione Sardegna che evidenziava la situazione di certezza per quanto riguardava la sicurezza della rete, individuando dei numeri di nuova potenza installabile largamente superiori a quanto in effetti avvenuto. Tale Tavolo Tecnico avrebbe dovuto proseguire la sua attivita’ per confermare l’analoga compatibilita’ anche nelle altre regioni italiane di una decisa crescita dell’apporto alla produzione di energia da parte della fonte eolica.
Il GRTN si impegnava peraltro ad aumentare le sue competenze tecniche nel settore specifico, con l’obiettivo minimo di avvicinarsi agli standard degli analoghi gestori europei che sono in grado di far fronte a quantitativi di energia da fonte eolica anche di decine di volte superiori a quelli che il GRTN e’ tenuto a dispacciare.
L’ANEV avrebbe certamente potuto offrire in quella sede, gli elementi di sua conoscenza, basati su anni di studio e di attivita’ nel settore eolico quale associazione largamente rappresentativa sia della grande maggioranza dei produttori di energia da fonte eolica, sia dei soggetti produttori di aerogeneratori.
A seguito di questa ulteriore dimostrazione di una politica nazionale sulle fonti rinnovabili, e in special modo per quelle che maggiormente hanno raggiunto una maturita’ tecnologica in grado di permetterne un consistente sviluppo, e di una attivita’ amministrativa e regolatoria completamente scoordinata, inconsistente ed insufficiente, quando non addirittura discriminatoria, l’ANEV ribadisce con forza quanto denunciato non piu’ tardi di venerdi’ 15 aprile 2005 con una comunicazione ufficiale all’AEEG e poi largamente diffusa, e conferma la ormai evidente necessita’ di individuare in un unico soggetto il coordinamento di tutte le attivita’ normative, regolatorie, di indirizzo, di verifica e di controllo del settore delle fonti energetiche rinnovabili onde evitare ulteriori azioni che rischiano di annullarsi l’un l’altra senza possibilita’ di raggiungere nessun risultato.
L’ANEV ritiene inoltre che l’individuazione di un soggetto di coordinamento unico, idea finalmente condivisa da molti, debba essere effettuata nel minor tempo possibile onde evitare che ulteriori ingiustificati ritardi condannino l’Italia al mancato raggiungimento degli obiettivi sottoscritti e volontariamente accettati in tema di riduzione di gas climalteranti e di incremento della quota di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili, con gravissime conseguenze ambientali prima che economiche non tollerabili, peraltro l’esistenza di un soggetto di grande prestigio come l’Osservatorio Nazionale sulle fonti rinnovabili recentemente costituito su indicazione e secondo le modalita’ individuate dalla Direttiva Comunitaria sulla promozione delle Fonti Rinnovabili (2001/77/CE), permetterebbe una facile e logica soluzione, in quanto ampiamente rappresentativo di tutti i soggetti preposti alle attivita’ di coordinamento necessarie.
La gravita’ della situazione induce a richiedere, come già fatto da tempo anche in sede comunitaria sia in coordinamento con la corrispondente associazione di categoria (EWEA) sia direttamente, un tempestivo intervento onde evitare la definitiva sconfitta delle iniziative intraprese che sancirebbe l’incapacità del sistema italiano di mantenere e rispettare gli impegni liberamente assunti in materia di tutela dell’ambiente.