COMUNICATO STAMPA

L’Italia tra offshore inespresso, nuovi impianti onshore e rinnovamento eolico potrebbe fare molto di più

Roma, 17.2.2020: L’Europa ha installato 15,4 GW di nuova potenza eolica nel 2019 di cui 11,8 GW onshore e i restanti 3,6 GW offshore. L’Europa ha oggi 205 GW di potenza eolica installata e nel 2019 ha coperto il 15% di energia elettrica in Europa. Tuttavia questo non è abbastanza per realizzare il Green new deal.

            Il Regno Unito (2,4 GW offshore e onshore) ha installato il maggior numero di nuovi impianti eolici. Poi si posiziona la Spagna (2,3 GW, tutti onshore), poi la Germania (2,2 GW, sia onshore che offshore), seguita dalla Svezia (1,6 GW, tutti onshore) e dalla Francia (1,3 GW, sempre onshore).

            Per quanto riguarda l’Italia siamo a soli 450 MW di solo eolico onshore, per un totale di 10,5 GW installati che posizionano il nostro Paese al quinto posto. Molto di più si potrebbe fare esprimendo anche il potenziale offhshore, realizzando le opere di rinnovamento eolico oltre che nuovi impianti.

            In tutta Europa sono stati annunciati 19 miliardi di euro di nuovi investimenti in parchi eolici, che coprono 11,8 GW di capacità. Inoltre ci sono stati 15 GW di nuova capacità assegnati con aste e gare. Gli impianti nel 2019 sono aumentati del 27% rispetto al 2018, ma tale percentuale dovrebbe almeno raddoppiare per raggiungere gli obiettivi fissati nel Green Deal.

            Il CEO di WindEurope Giles Dikson ha dichiarato che “la neutralità climatica e il Green Deal richiedono all’Europa di installare ogni anno oltre il doppio di energia eolica nuova rispetto a quella gestita nel 2019. E la crescita deve provenire sia dall’eolico offshore che da quello onshore”.

            A tale riguardo l’intervento del Presidente dell’ANEV, Simone Togni “Per raggiungere gli obiettivi del Green new deal e prima ancora del Pniec, è necessario superare gli ostacoli al progresso e all’innovazione che molto spesso nel nostro Paese bloccano lo sviluppo industriale e la crescita economica ed occupazionale. I tempi sono maturi anche perché in Italia riparta il settore eolico e si inizi a realizzare impianti offshore, anche sfruttando applicazioni nuove come le piattaforme flottanti”.