DCO AEEG n. 35/2012: Oneri di sbilanciamento
Il tema degli sbilanciamenti per impianti a fonti rinnovabili è quanto mai di stretta attualità.
Nei prossimi giorni potrebbe essere approvata la Delibera in materia, a valle della fase di consultazione avviata nei mesi scorsi dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas con il DCO n. 35/2012.
Il Documento in sé aveva già suscitato ampie perplessità tra gli operatori del settore, non tanto per la finalità dello stesso, ovvero una maggiore responsabilizzazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili, principio certamente condivisibile, quanto per le modalità e le tempistiche mediante cui questo principio viene declinato.
APER ed ANEV avevano già provveduto nelle passate settimane a trasmettere all’attenzione dell’Autorità le proprie osservazioni ed alcune prime proposte migliorative sugli sbilanciamenti, tuttavia, l’importanza dell’argomento e la forte attesa degli operatori ha fatto sì che entrambe le Associazioni iniziassero sin da subito ad adoperarsi per la definizione di un nuovo documento di analisi di impatto che mettesse in evidenza i risultati di un’eventuale applicazione tout court del DCO n.35/2012.
I risultati emersi sono alquanto allarmanti per gli operatori e soprattutto non soddisfano per nulla la finalità ultima dello documento di consultazione di cui si è scritto.
Se davvero di una maggiore responsabilizzazione deve trattarsi, verrebbe, infatti, da chiedersi il perché la scelta dell’AEEG ricada semplicemente sull’introduzione di meccanismi sanzionatori, peraltro di applicazione molto aleatoria, slegati dall’effettiva capacità programmatoria previsionale degli operatori e dalle effettive caratteristiche territoriali del nostro Paese.
Il principio guida sembrerebbe essere esclusivamente quello di: “chi sbilancia, paga” senza diritto di contradditorio, senza che gli operatori siano messi nelle ottimali condizioni di forecasting, con l’ulteriore constatazione che i meccanismi della precedente Delibera n. 5/2010 non siano mai stati di vero stimolo per il miglioramento delle attività previsionali.
Con il Documento inviato all’attenzione del Collegio dell’Autorità ed a quella del Sottosegretario al Mise De Vincenti, le Associazioni volutamente hanno deciso di non avanzare singole ed ulteriori proposte migliorative del DCO n. 35/2012, giacché l’obiettivo ultimo è quello di dare piena evidenza, con approfondite analisi e simulazioni, delle dirette conseguenze di un’eventuale emanazione della Delibera nei termini proposti.
Il risultati dello studio sono consultabili sul documento reso disponibile.
I dati considerati corrispondono a diversi periodi temporali, su impianti di diversa tecnologia, taglia e localizzazione geografica.
Giova, per completezza di argomentazione richiamare alcuni dei passaggi conclusivi per la loro forte significatività:
– per il produttore si presenterebbe uno scenario con livelli di indeterminatezza economica non accettabili. Si configurerebbero, infatti, penali con valori talmente elevati da minare la sostenibilità finanziaria degli investimenti già effettuati (oltre che dei nuovi);
– la quantificazione dell’onere di sbilanciamento non risulterebbe correlata all’entità dell’errore delle previsioni.
Adesso la parola passa all’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas nella speranza che le analisi fin qui condotte possano portare all’introduzione degli opportuni correttivi all’emananda Delibera sugli oneri di sbilanciamento per impianti da fonti rinnovabili non programmabili.
L’attesa per scoprirlo ad ogni modo non dovrebbe oramai essere poi così lunga.
Lettera inviata all’AEEG scaricabile di seguito FontiRinnovabili_AEEG_DCO35-12_Finale