SISTEMA DI INCENTIVAZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI: LE CONSIDERAZIONI DELL'ANEV

LE PROPOSTE DI MODIFICA AL SISTEMA DEI CV PROPOSTE, SE RITENUTE UTILI AL MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA, DEVONO QUANTOMENO ESSERE ARMONIZZATE AL MEGLIO PER EVITARE ULTERIORI RALLENTAMENTI NELLO SVILUPPO DI NUOVE INIZIATIVE. IL SISTEMA DEI CV INFATTI HA NUOVAMENTE RAGGIUNTO UN EQUILIBRIO SODDISFACENTE A SEGUITO DEL RECENTE D.M. 18/12/2008 E IL RISCHIO DI UNA INEFFICIENZA COMPLESSIVA DEL SISTEMA E UNA DIFFICOLTA’ APPLICATIVA DELLA PROPOSTA SI RIPERQUOTEREBBE NEGATIVAMENTE SUL COMPARTO
Il rischio di una nuova modifica normativa fatta con troppa fretta e senza una adeguata analisi degli impatti, è da parte dell’ANEV da evitare come da sempre sostenuto.
Non vi è una contrarietà a modificare il sistema di incentivazione a priori, ma ogni modifica deve rispettare principi di coerenza con lo strumento incentivante ed essere funzionale al raggiungimento degli obiettivi assunti.
Nel caso specifico il trasferimento dell’obbligo sui distributori può essere effettuato con differenti esiti a seconda di come e quando si trasporrà tale obbligo.
Infatti se il passaggio terrà conto dell’offerta di CV in linea con gli impegni comunitari (25% di Fonti Rinnovabili sul Consumo Interno Lordo al 2010) questo potrebbe aumentare la stabilità del sistema, viceversa una riduzione della percentuale sulla base dell’aumento dell’imponibile che mantenesse il medesimo risultato di domanda non avrebbe risultati utili.
Peraltro la difficoltà operativa di controllo della copertura rischierebbe di rendere meno efficace il sistema di controllo e le azioni di dissuasione.
Un’altro aspetto riguarda l’energia elettrica sottoposta ad esenzione dall’obbligo che dovrebbe essere chiaramente indicata per poter fare i calcoli dovuti.
In conclusione senza i dati necessari a valutare gli impatti di questa norma non è possibile fare nessun tipo di osservazione nel merito, ma ci dobbiamo limitare alla considerazione, più volte espressa, che tale trasferimento se anche non incide sulle remunerazioni delle produzioni rinnovabili, certamente incide e snatura il sistema eliminando la spinta alla ricerca e allo stimolo di nuova produzione rinnovabile che i produttori con l’attuale obbligo implicitamente sentono, mentre il nuovo possibile scenario trasferisce in maniera “trasparente” i costi sull’utente finale, comportando pertanto una perdita di spinta alla concorrenzialità del’offerta.