PRESENTAZIONE PROTOCOLLO ANEV – WWF

ANEV e WWF in conferenza stampa il 27 giugno per diffondere gli elementi e le attenzioni previste nel Protocollo siglato tra le due Associazioni.
L’incontro moderato dal Prof. Vincenzo Naso, Presidente dell’ISES-Italia, è utile per approfondire le tematiche relative alla produzione dell’energia da font erinnovabile eolica, e le eventuali problematiche connesse, il Protocollo è un ulteriore passo verso la minimizzazione delle stesse.
Il Presidente dell’ANEV Oreste Vigorito ed il Segretario Aggiunto del WWF Gaetano Benedetto, saranno a disposizione della stampa per rispondere alle domande di rito.
L’EOLICO POSSIBILE
ANEV E WWF PRESENTANO UN PROTOCOLLO D’INTESA
PER LA DIFFUSIONE DELL’ENERGIA EOLICA IN ITALIA, COERENTE CON GLI IMPEGNI VERSO IL PROTOCOLLO DI KYOTO, ATTENTA AL PAESAGGIO, L’AMBIENTE E LE COMUNITA’ LOCALI
Attenzione e minimizzazione degli impatti sull’ambiente, il paesaggio, la biodiversita’ gia’ in fase progettuale; attenzione agli effetti sociali determinati dalla presenza di impianti eolici; un preliminare dettagliato per l’individuazione dei siti dove poter installare gli impianti e la definizione delle aree dove escludere la loro realizzazione; impegno dei produttori nel ripristino dei siti utilizzati alla fine del ciclo di vita degli impianti; impegno WWF nelle di attivita’ monitoraggio delle possibili interferenze degli con habitat e biodiversita’, oltre che di informazione e comunicazione. Queste in sintesi le linee principali del Protocollo d’intesa siglato oggi a Roma da WWF e ANEV (Associazione nazionale energia del vento) per la diffusione dell’energia eolica in Italia. Il WWF considera infatti fondamentale il contributo dell’energia eolica tra le energie rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, con un potenziale del 10% al 2020. L’eolico infatti conviene non solo dal punto di vista ambientale, in termini di mancate emissioni di gas a effetto serra: il vento e’ abbondante, economico e inesauribile.
DICHIARAZIONE ANEV ‘L’Italia ha una situazione di estremo ritardo nel campo delle energie rinnovabili in generale e dell’eolico in particolare, mentre il petrolio sfiora il 50%. L’eolico e’ fermo oggi all’1% (1.400 MegaWatt) nonostante le grandi potenzialita’ di mercato grazie alla notevole disponibilita’ della risorsa eolica presente sul territorio nazionale che potrebbe tranquillamente permettere al nostro paese di raggiungere la quota del 10% del totale entro il 2020 con circa 13-15.000 MW installati. Il trend di crescita dell’eolico negli anni ‘99-2001 (crescita media del 30%) era in linea con quello internazionale, poi si e’ bruscamente attestato su un misero + 3,5% nel 2002-2003 a fronte della continua crescita negli altri paesi. E’ necessario per sbloccare questa situazione che ci sia un intervento deciso e tempestivo da parte delle istituzioni governative preposte all’attuazione degli impegni presi anche a livello internazionale, che hanno dimostrato fino ad oggi un allarmante immobilismo. Noi crediamo che questo protocollo possa garantire la diffusione dell’energia del vento in assenza di vincoli critici’. L’applicazione del Protocollo esclude automaticamente dalla costruzione di impianti aree interessate dalle migrazioni primaverili e autunnali di avifauna, aree interessate dalla presenza, nidificazione e svernamento di specie minacciate secondo IUCN, riserve naturali statali e regionali, zone umide di importanza internazionale (Ramsar), aree prioritarie per la conservazione della biodiversita’ previa analisi di VIA e VAS.
Una centrale eolica costa la meta’ di una nucleare, occorre un quarto degli anni per costruirla e non richiede manutenzione se non un controllo periodico e la sostituzione di elementi minori durante il suo ciclo vita di circa 25-30 anni. A parita’ di investimento, una centrale eolica produce 2,3 volte l’energia ricavabile da quella nucleare, dando 5 volte piu’ occupazione e zero rischi. Inoltre i costi di gestione sono nettamente piu’ bassi e riducono la dipendenza del nostro paese dalle importazioni di petrolio e di altri combustibili fossili,e se vengono considerate le esternalita’ nei costi diventano ampiamente competitivi. Gli aerogeneratori moderni sono silenziosi, efficienti ed in media richiedono 40 ore di manutenzione annua.
DICHIARAZIONE WWF ‘Il Protocollo d’intesa ANEV-WWF si caratterizza per l’estrema attenzione rivolta alle analisi sull’impatto faunistico, floristico e soprattutto su quelli sociali. L’accordo prevede studi dettagliati che evidenzino le interferenze sulla biodiversita’, a livello di specie, popolazioni ed ecosistemi anche nelle aree limitrofe (aree di caccia di predatori, aree di nidificazione), derivanti dalle aree cantiere, dagli impianti e dalle opere connesse; una relazione di impatto acustico sottoscritta da tecnico abilitato, uno studio che oltre agli impatti dell’opera sull’ambiente evidenzi anche quelli sulla realta’ socio-economica locale; studi che analizzano l’impatto visivo sul patrimonio naturale, storico, monumentale e paesistico-ambientale’.
Gli impianti eolici non hanno necessariamente impatti negativi sul paesaggio: in Gran Bretagna 350.000 persone hanno visitato la centrale in Cornovaglia, diventata anche un ottimo punto di osservazione, grazie alle terrazze montate sulle turbine. Altri impianti sono meta turistica ogni anno di decine di migliaia di persone. Il terreno sottostante puo’ essere usato per gli obiettivi piu’ disparati (agricoltura, allevamento, turismo, infrastrutture…). L’eolico non e’ rumoroso: solo l’1% degli inglesi ha confermato i suoi dubbi sulla sua rumorosita’, a partire dal 12% prima della costruzione dell’impianto.
L’eolico e’ la fonte di energia con il maggior trend di crescita nel mondo: nell’ultimo decennio il vento e’ stata la fonte energetica mondiale con crescita piu’ veloce, pari a sei volte: da 4.800 megawatt di capacita’ generativa nel 1995 a 31.100 megawatt nel 2002. Nel mondo, le turbine eoliche forniscono ora abbastanza energia da soddisfare i bisogni abitativi di 40 milioni di europei. L’Europa domina il mercato globale con oltre il 75% del totale installato, con in prima linea la Germania (oltre 17.000) MegaWatt, Spagna (8.600) e Danimarca (3.300).
Alla conferenza stampa, moderata dal Prof. Vincenzo Naso, Presidente ISES-Italia, parteciperanno:
Oreste Vigorito, Presidente ANEV,
Gaetano Benedetto, Segretario Aggiunto WWF Italia,
Simone Togni, Segretario Generale ANEV,
Ascanio Vitale, Campagna Clima WWF Italia.