COMUNICATO STAMPA

ANEV: ci appassiona poco lo scontro tra carbone e gas
Roma, 4.4.2017: Il cammino verso uneconomia energetica a emissioni zero deve passare per un incremento dellefonti rinnovabili, sia per la produzione di energia elettrica, che per gli usi civili di riscaldamento/raffrescamento e per la mobilità.
È anacronistico parlare ancora di carbone e di gas, e di quale tra queste fonti fossili inquinanti debba avere maggiore spazio nel mix energetico.
L’ANEV segnala che, in particolare per il settore elettrico, è imprescindibile un approccio che punti alla possibilità, a partire già da oggi, di raddoppiare nel prossimo decennio la produzione nazionale di energia da fonti rinnovabili.  Fonti che non creano alcun problema di sicurezza per il Paese, ma che offrirebbero anzi un ulteriore giovamento in termini ambientali, contribuendo a ridurre limportazione di materie prime inquinanti dell’estero e aiutando nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2.
La risposta, per chi invoca soluzioni che accompagnino ad una transizione energetica più veloce, non si basa su espedienti dimostratisi finora fallimentari ma sullincremento delle sole fonti in gradi produrre energia a zero emissioni CO2 e senza produrre scorie nocive.
Tutte le altre fonti dovranno essere accompagnate, nei tempi tecnici necessari, a limitare il loro apporto al fine di garantire la sicurezza minima indispensabile al sistema. Le centrali a combustibili fossili, dovranno fungere da riserva  e da backup per le fonti pulite non programmabili, fin quando la diffusione massiccia di sistemi di accumulo e l’integrazione completa delle FER con la mobilità elettrica, trasformeranno la domanda da passiva in attiva, rendendo marginali anche tali servizi.
In questo contesto si rende indispensabile fin d’ora spingere fortemente verso una sempre maggiore penetrazione del vettore elettrico nei consumi, sia nel settore civile sia in quello della mobilità, in modo da ridurre le emissioni complessive e in particolare quelle nelle aree abitate.
L’ANEV ribadisce che oggi serve valutare in quanto tempo lItalia riuscirà ad avere uneconomia libera dalle fonti fossili e far tutto quello che è necessario a far sì che ciò avvenga nel minor tempo possibile. A tal fine ènecessario che i costi delle esternalità ambientali prodotte delle fonti fossili, vengano ricompresi nel costo dei prodotti che li contengono.