ROBIN TAX DICHIARATA INCOSTITUZIONALE DALLA CONSULTA

Per anni gli operatori eolici hanno pagato una tassa non dovuta
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la Robin Tax con sentenza del 9 febbraio, eliminando uno dei tanti oneri ingiusti che gravano da anni sul settore eolico.
ANEV accoglie con grande favore l’esito della sentenza, seppur con qualche perplessità rispetto al fatto che la pronuncia avrà effetti soltanto sulle entrate erariali future. Nello specifico la Consulta ha stabilito che l’illegittimità costituzionale dell’articolo 81, commi 16, 17 e 18 del DL 112/2008 convertito con legge 133/2008, e successive modificazioni, scatterà a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale, evitando quindi restituzioni e rimborsi alle imprese del settore dell’eolico che dal 2008 hanno versato l’addizionale ingiustamente e che oltre al peso della Robin Tax sono state già penalizzate da ostacoli burocratici e normativi.
L’auspicio espresso dall’ANEV è che errori del genere non si ripetano più. La semplificazione della normativa e l’emanazione di regole certe devono essere alla base del funzionamento di un settore industriale sano e con grandi potenzialità, come l’eolico, che ad oggi rischia il collasso. Tale incertezza comporta la fuga degli investimenti all’estero, la perdita di credibilità del Paese e la perdita di posti di lavoro.
“Come da tempo segnalato questo provvedimento era palesemente illegittimo e l’augurio è che si prenda atto della sentenza e che per il futuro non si ripetano tentativi di penalizzare ad ogni costo le rinnovabili tanto meno con provvedimenti incostituzionali” ha commentato Simone Togni Presidente dell’ANEV “Speriamo che questa lezione serva anche a risolvere, prima che intervenga la giustizia, l’annosa questione degli oneri di sbilanciamento”.