L’EOLICO E’ UNA FONTE RINNOVABILE, DISPONIBILE, PULITA, INNOVATIVA, EFFICIENTE, COSTANTE, INFINITA E SFIDIAMO CHIUNQUE A DIRE IL CONTRARIO PUBBLICAMENTE. NON E’ POSSIBILE CHE SI CONTINUINO A DIFFONDERE FALSITA’ SU UNA TECNOLOGIA PULITA, E’ GIUNTA L’ORA DI CAPIRE QUALI SONO I MOTIVI DI TANTA AVVERSIONE PRECONCETTUALE ALL’EOLICO DA PARTE DI CHI RIFIUTA DI CONFRONTARSI CON IL MONDO ISTITUZIONALE E AMBIENTALISTA
L’APPELLO DI ANEV E’ CHE CHIUNQUE ABBIA ONESTA’ INTELLETTUALE E SENSO DI RESPONSABILITA’ SI BATTA DENTRO E FUORI LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI DI STAMPA AFFINCHE’ PREVALGANO LA VERITA’ E LA TRASPARENZA SULLE BUGIE E I SECONDI FINI
L’ANEV rimane esterrefatta dall’ennesima aggressione senza contraddittorio e senza disponibilità al confronto da parte dei soliti soggetti che come sempre senza elementi reali a supporto delle tesi avanzate, hanno ritenuto di impegnarsi congiuntamente per diffamare una tecnologia pulita quale è quella eolica, facendo una raccolta di menzogne, illazioni, insulti, bugie e falsità sull’eolico.
Tale sforzo diffamatorio, che sarebbe interessante capire con quale secondo fine e con quali risorse è stato compiuto, ha portato ad una raccolta di idiozie, falsità, e strafalcioni facilmente smascherati dall’ANEV, tali da poter essere catalogati e archiviati come “pure invenzioni”, se non fosse che il ripetersi di questi attacchi evidentemente celano altri interessi che ne siamo certi sarebbe interessante scoprire.
Volendo dare una evidenza immediata delle più grandi falsità riportate, l’elenco completo sarebbe troppo lungo, segnaliamo l’affermazione che “le torri eoliche […] danneggiano in modo irreversibile il paesaggio” mentre tutti sanno che gli impianti eolici, per richiesta dell’ANEV, hanno l’obbligo di ripristino totale dello stato dei luoghi al termine della vita dell’impianto nell’autorizzazione.
La poca credibilità di chi sottoscrive comunicati destituiti di qualsiasi fondamento scientifico, diffondendo falsità e dimostrando di non conoscere (?) le normative vigenti, è facilmente riscontrabile presso qualsiasi fonte Istituzionale, o semplicemente verificandone gli scritti recenti: “Non credo al riscaldamento globale causato dall’uomo” (9/7/09) e “Lo sviluppo delle energie rinnovabili è necessario per un futuro libero […] da rischi incontrollati per il clima e l’ambiente” (15/7/09) entrambe di Carlo Ripa di Meana.
Lascia quanto mai perplessi poi la violenza dell’aggressione rivolta all’eolico che è peraltro la Fonte Rinnovabile che nel Mondo da anni cresce più costantemente, sostenuta da tutte le vere associazioni ambientaliste, dai principali organismi Governativi, dagli obiettivi dei Protocolli Internazionali (a partire da Kyoto) oltre che dai Governi dei principali Paesi mondiali. Il punto sembra essere che a qualcuno dispiaccia che una tecnologia non tradizionale dimostra di essere competitiva e comincia a fornire percentuali importanti di energia elettrica, senza inquinare, senza lasciare scorie, senza bisogno di infrastrutture energetiche di raffinazione, stoccaggio o trasporto, senza importazioni di carburanti fossili.
L’eolico ha fornito in Italia nel solo 2008 oltre a 6,5 miliardi di kWh (pari ai consumi domestici di oltre 7 milioni di italiani), ha evitato l’emissione di 3,5 milioni di tonnellate di CO2, evitato l’importazione di 10 milioni di barili di petrolio, dando lavoro ad oltre 18.000 persone tra occupati diretti ed indiretti (studio UIL-ANEV).
Un tentativo meschino, di buttare fango su un comparto che funziona, produce, lavora e che crea ricchezza in un momento di crisi internazionale; un settore in cui l’Italia è all’avanguardia per i processi, la componentistica e la progettazione, un settore già virtuoso quale quello delle rinnovabili che dovrebbe trovare accoglienza e sostegno e non ostracismo e avversione preconcettuale.
Il nostro è un Paese che sta faticosamente provando ad uscire da una cultura del no ad ogni costo che ha attanagliato l’Italia negli ultimi anni e di cui questi sono i colpi di coda, una cultura retrograda, basata sulla difesa di posizioni di privilegio acquisite e che accomuna attori di un passato che non potranno opporsi all’ineluttabile vittoria della verità sulle menzogne.
STA A NOI, E A VOI, E A CHIUNQUE ALTRO ABBIA SENSO DI RESPONSABILITÀ E ONESTÀ INTELLETTUALE, BATTERSI NELLE ISTITUZIONI, NEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE E IN OGNI ALTRO LUOGO AFFINCHÈ LA VERITÀ PREVALGA E I BUGIARDI VENGANO SMASCHERATI PUBBLICIZZANDONE LE FALSITÀ COSÌ DA GARANTIRE TRASPARENZA E UN FUTURO DI SCELTE ENERGETICHE BASATE SU DATI SCIENTIFICI E VERI.
Sarà poi interessante capire, e faremo di tutto per farlo, se le menzogne erano frutto di ignoranza o di altro …
L’APPELLO DI ANEV E’ CHE CHIUNQUE ABBIA ONESTA’ INTELLETTUALE E SENSO DI RESPONSABILITA’ SI BATTA DENTRO E FUORI LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI DI STAMPA AFFINCHE’ PREVALGANO LA VERITA’ E LA TRASPARENZA SULLE BUGIE E I SECONDI FINI
L’ANEV rimane esterrefatta dall’ennesima aggressione senza contraddittorio e senza disponibilità al confronto da parte dei soliti soggetti che come sempre senza elementi reali a supporto delle tesi avanzate, hanno ritenuto di impegnarsi congiuntamente per diffamare una tecnologia pulita quale è quella eolica, facendo una raccolta di menzogne, illazioni, insulti, bugie e falsità sull’eolico.
Tale sforzo diffamatorio, che sarebbe interessante capire con quale secondo fine e con quali risorse è stato compiuto, ha portato ad una raccolta di idiozie, falsità, e strafalcioni facilmente smascherati dall’ANEV, tali da poter essere catalogati e archiviati come “pure invenzioni”, se non fosse che il ripetersi di questi attacchi evidentemente celano altri interessi che ne siamo certi sarebbe interessante scoprire.
Volendo dare una evidenza immediata delle più grandi falsità riportate, l’elenco completo sarebbe troppo lungo, segnaliamo l’affermazione che “le torri eoliche […] danneggiano in modo irreversibile il paesaggio” mentre tutti sanno che gli impianti eolici, per richiesta dell’ANEV, hanno l’obbligo di ripristino totale dello stato dei luoghi al termine della vita dell’impianto nell’autorizzazione.
La poca credibilità di chi sottoscrive comunicati destituiti di qualsiasi fondamento scientifico, diffondendo falsità e dimostrando di non conoscere (?) le normative vigenti, è facilmente riscontrabile presso qualsiasi fonte Istituzionale, o semplicemente verificandone gli scritti recenti: “Non credo al riscaldamento globale causato dall’uomo” (9/7/09) e “Lo sviluppo delle energie rinnovabili è necessario per un futuro libero […] da rischi incontrollati per il clima e l’ambiente” (15/7/09) entrambe di Carlo Ripa di Meana.
Lascia quanto mai perplessi poi la violenza dell’aggressione rivolta all’eolico che è peraltro la Fonte Rinnovabile che nel Mondo da anni cresce più costantemente, sostenuta da tutte le vere associazioni ambientaliste, dai principali organismi Governativi, dagli obiettivi dei Protocolli Internazionali (a partire da Kyoto) oltre che dai Governi dei principali Paesi mondiali. Il punto sembra essere che a qualcuno dispiaccia che una tecnologia non tradizionale dimostra di essere competitiva e comincia a fornire percentuali importanti di energia elettrica, senza inquinare, senza lasciare scorie, senza bisogno di infrastrutture energetiche di raffinazione, stoccaggio o trasporto, senza importazioni di carburanti fossili.
L’eolico ha fornito in Italia nel solo 2008 oltre a 6,5 miliardi di kWh (pari ai consumi domestici di oltre 7 milioni di italiani), ha evitato l’emissione di 3,5 milioni di tonnellate di CO2, evitato l’importazione di 10 milioni di barili di petrolio, dando lavoro ad oltre 18.000 persone tra occupati diretti ed indiretti (studio UIL-ANEV).
Un tentativo meschino, di buttare fango su un comparto che funziona, produce, lavora e che crea ricchezza in un momento di crisi internazionale; un settore in cui l’Italia è all’avanguardia per i processi, la componentistica e la progettazione, un settore già virtuoso quale quello delle rinnovabili che dovrebbe trovare accoglienza e sostegno e non ostracismo e avversione preconcettuale.
Il nostro è un Paese che sta faticosamente provando ad uscire da una cultura del no ad ogni costo che ha attanagliato l’Italia negli ultimi anni e di cui questi sono i colpi di coda, una cultura retrograda, basata sulla difesa di posizioni di privilegio acquisite e che accomuna attori di un passato che non potranno opporsi all’ineluttabile vittoria della verità sulle menzogne.
STA A NOI, E A VOI, E A CHIUNQUE ALTRO ABBIA SENSO DI RESPONSABILITÀ E ONESTÀ INTELLETTUALE, BATTERSI NELLE ISTITUZIONI, NEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE E IN OGNI ALTRO LUOGO AFFINCHÈ LA VERITÀ PREVALGA E I BUGIARDI VENGANO SMASCHERATI PUBBLICIZZANDONE LE FALSITÀ COSÌ DA GARANTIRE TRASPARENZA E UN FUTURO DI SCELTE ENERGETICHE BASATE SU DATI SCIENTIFICI E VERI.
Sarà poi interessante capire, e faremo di tutto per farlo, se le menzogne erano frutto di ignoranza o di altro …