ANEV, APER E ASSOELETTRICA CONTRO I RECENTI PROVVEDIMENTI CHE OSTACOLANO L'EOLICO

LE TRE ASSOCIAZIONI CONTRO LO SCHEMA DEL DECRETO PROMOSSO DAL MINISTERO PER L’AMBIENTE E PRESENTATO ALLA CONFERENZA STATO REGIONI L’ANEV INOLTRE SOLLECITA IL GOVERNO AFFINCHÈ VENGA COSTITUITO UN COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ SULLE RINNOVABILI AL FINE DI EVITARE CHE PROVVEDIEMNTI ESTEMPORANEI INFICINO LA POSSIBILITÀ DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ASSUNTI
Si annunciano nuove restrizioni sulla diffusione dell’eolico che risulta pesantemente penalizzato dal decreto, proposto dal Ministero dell’Ambiente e approvato dalla Conferenza Stato Regioni, che stabilisce norme assai limitanti per l’inserimento di parchi eolici nei Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone a protezione speciale (Zps). Nuove restrizioni che impediscono di fatto la realizzazione di nuovi impianti eolici ed il potenziamento di quelli esistenti su aree che coprono oltre il 19% del territorio nazionale. Una norma molto restrittiva, che andrebbe ad aggiungersi al decreto legislativo, approvato in via preliminare dal Governo, che stabilisce l’obbligo di Valutazione di impatto ambientale nazionale per gli impianti con potenza superiore ai 20 MW.
“Un decreto – dichiara Roberto Longo, presidente di APER – chiaramente in controtendenza rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020 che prevederebbero il massimo impegno di tutte le amministrazioni per favorire la diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Ancora una volta la necessità di regolare in maniera costruttiva l’inserimento nel territorio dei nuovi impianti a fonti rinnovabili viene interpretata come l’occasione per limitarne lo sviluppo, confermando la contraddizione espressa da alcune fasce dell’ambientalismo che a parole ne promuove la diffusione e nei fatti si oppone a qualsiasi intervento sul territorio.“
Per Enzo Gatta, presidente di Assoelettrica, “la crescita delle rinnovabili richiede decisioni politiche forti, per risolvere i problemi che continuano a condizionare le iniziative e la progettualità degli operatori elettrici. Servono obiettivi regionali coerenti con quelli nazionali, misure per semplificare gli iter autorizzativi e un miglior coordinamento delle politiche di sviluppo a livello locale. Certo non servono nuovi vincoli e nuovi divieti, che renderebbero impossibile il conseguimento degli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili che lo stesso Governo ha portato do recente all’attenzione della Commissione Europea”.
“Il Governo Italiano ha preso impegni chiari in sede Comunitaria assumendosi la responsabilità di raggiungere entro il 2020 almeno un terzo di energia elettrica da fonti rinnovabili e indicando come obiettivo 15.000 MW di potenza eolica”, conclude Oreste Vigorito, Presidente dell’ANEV. “Coerenza e serietà impongono ora al Governo di coordinare le azioni promosse dai vari Enti, al fine di evitare che tali impegni non vengano mantenuti. Le forti restrizioni previste contro l’eolico dai recenti provvedimenti normativi, , nonché in alcuni documenti dell’AEEG in tema di accesso alle reti, rischiano seriamente di compromettere gli obiettivi assunti a livello centrale.”