P.E.A.R REGIONE PUGLIA – L'ANEV PRESENTA IL DOCUMENTO CON LE OSSERVAZIONI

L’ANEV CHIAMATA DALLA REGIONE PUGLIA A FORNIRE LE PROPRIE OSSERVAZIONI IN MERITO AL DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE PRESENTATO PRESSO LA SEDE DELLA REGIONE A BARI, HA PRESENTATO UN DOCUMENTO CON LE PROPRIE OSSERVAZIONI CHE HA ESPOSTO IN QUELLA SEDE ALL’ASSESSORE MICHELE LOSAPPIO.
SI RIPORTA IL TESTO DOCUMENTO PRESENTATO
In merito al documento preliminare per la discussione relativo al P.E.A.R. Regione Puglia per il quale la scrivente associazione e’ stata convocata il 27.3.2006 presso la Sala Consiliare della Regione Puglia l’ANEV Associazione Nazionale Energia del Vento presenta nel documento allegato le proprie osservazioni cosi’ come esposte in sede di audizione.
L’ANEV quale Associazione largamente rappresentativa del settore eolico italiano conferma inoltre la propria disponibilita’ per un auspicato incontro bilaterale con la Regione stessa volto a fornire ogni elemento utile a chiarire le posizioni espresse in questo documento ed a fornire gli strumenti necessari ritenuti utili dalla Regione stessa alla redazione del P.E.A.R..
Entrando nell’analisi del documento non si puo’ non evidenziare come gli obiettivi espressi alla base del documento siano pienamente condivisibili sia per quanto riguarda la parte di analisi ad oggi sia per quanto attiene alle previsioni future. Semmai sarebbe utile una determinazione piu’ puntuale delle tempistiche di medio e lungo periodo nell’individuazione delle politiche energetiche esposte.
Inoltre, e’ di particolare rilevanza l’approccio seguito e riguardante l’indicazione di una necessaria condivisione delle scelte effettuate a livello centrale con le amministrazioni locali e popolazioni interessate. L’ANEV da sempre pone alla base della realizzazione delle installazioni una particolare attenzione alla condivisione dei progetti con i soggetti interessati al fine di raggiungere un livello di accettabilita’ diffusa di tali installazioni.
Gli obiettivi esposti dal P.E.A.R. per quanto riguarda il settore delle fonti rinnovabili e il ruolo che le stesse devono avere nell’ambito piu’ ampio del sistema elettrico regionale sono coraggiosi, ma ampiamente raggiungibili (si individua il 10% di energia prodotta da fonti rinnovabili a fronte di una soluzione attuale del 3%). Per quanto riguarda invece gli strumenti forniti di particolare rilievo e’ l’individuazione di un quadro organico regionale che dovra’ essere composto dalla sommatoria dei singoli piani comunali o provinciali.
Per quanto riguarda nello specifico la sezione riguardante l’energia eolica viene individuata come utile una procedura di pre-valutazione dei progetti (assimilabile alla procedura di screening attualmente vigente), che dovrebbe avere l’effetto di eliminare quella messe di progetti non approfonditamente concepiti compiutamente realizzati che troppo spesso gli uffici regionali sono chiamati a valutare. Su questo tema l’ANEV, seppur condividendo il fine ultimo di tale previsione, ricordando la recentissima introduzione della scadenza della qualifica IAFR (Impianto Alimentato da Fonti Rinnovabili) valida anche per i progetti di impianti eolici, ritiene che tale passaggio preliminare potrebbe utilmente essere reinserito nella procedura di autorizzazione unica in tal modo garantendo una semplificazione autorizzativi ed evitando ogni possibile appesantimento della procedura amministrativa.
Altro punto da sottoporre alla riflessione approfondita delle istituzioni competenti e’ il rischio derivante da una pedissequa applicazione dell’obbligo da parte dei comuni, o di gruppi di associazioni di comuni, di individuare le zone nelle quali realizzare installazioni eoliche. Tale pericolosa concezione comportera’ un ulteriore rallentamento di nuove installazioni dovuto certamente al tempo minimo necessario ai comuni per l’individuazione di tali zone e ulteriori ritardi dovuti a mancate emanazioni di tali piani. Anche qualora poi tali localizzazioni avessero luogo non si capisce con quali strumenti le amministrazioni comunali potrebbero utilmente addivenire all’individuazione di siti idonei considerata la complessita’, il costo e la durata delle indagini anemologiche che devono essere svolte dai soggetti proponenti i progetti e finalizzate a verificare il ritorno economico dell’investimento proposto.
L’ANEV su tale punto suggerisce con decisione la strada dell’individuazione da parte delle amministrazioni interessate dei siti e delle zone eventualmente ritenute incompatibili senza peraltro che nelle more dell’individuazione di tali zone si venga ad avere un blocco delle installazioni.
Principio cardine che dovrebbe essere posto alla base dell’individuazione di tali installazioni deve essere la scelta del sito sulla base della disponibilita’ della risorsa eolica lasciata pienamente al soggetto imprenditoriale proponente l’investimento che avra’ come unico interesse quello di identificare il sito maggiormente produttivo al fine di massimizzare il ritorno economico dell’investimento effettuato tramite la piu’ efficiente produzione elettrica possibile. Unico caso ipotizzato e per il quale chiaramente l’amministrazione deve intervenire anche nell’ubicazione dell’impianto e’ quella in cui l’amministrazione stessa si proponga nella proprieta’ totale o parziale della centrale elettrica.
Un importante cenno va poi fatto relativamente alle connessioni degli impianti alimentati da fonti rinnovabili alla RTN ed in particolare agli impianti non programmabili quali sono quelli eolici. Essendo infatti per tali centrali elettriche prevista per legge la priorita’ di dispacciamento per tutta l’energia elettrica prodotta ed essendo obbligatoria la concezione dell’autorizzazione alla connessione (la RTN e’ per definizione una rete con obbligo di connessione per i terzi). Alla luce di queste considerazioni si deve convenire con l’amministrazione regionale che sarebbe necessario sollecitare il gestore della rete all’adeguamento della rete esistente affinche’ possa svilupparsi, in linea con quanto gia’ avviene n egli altri paesi europei, nella direzione necessaria di fornire agli utenti uno strumento in grado di consentire il raggiungimento degli obblighi nazionali, comunitari ed internazionali di sviluppo delle energie da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.
Da ultimo merita un cenno la questione relativa alle installazioni offshore sulle quali molta speranza si ha per il futuro dello sviluppo eolico del nostro paese, tuttavia anche in questo settore bisogna ricordare come lo sviluppo sia stato proposto ad oggi solo da quei paesi le cui installazioni offshore sono cosi’ numerose e i cui piani di sviluppo dell’eolico sono cosi’ importanti da dovere ipotizzare anche ulteriori sbocchi applicativi per tali realizzazioni; situazione che purtroppo nel nostro paese e’ ancora lontana.