ANEV E LEGAMBIENTE PRESENTANO IL NUOVO PROTOCOLLO D'INTESA SUL CORRETTO INSERIMENTO DELL'EOLICO NEL PAESAGGIO

Gli obiettivi di integrazione nel paesaggio, il ruolo rispetto al Protocollo di Kyoto, gli interventi nella direzione di una generazione distribuita.
Convegno nazionale di Legambiente con ANEV – martedì 5 Luglio 2005 – Roma presso la ex Chiesa di S. Marta in Piazza del Collegio Romano dalle ore 10:00 alle ore 13:30
Introducono:
Francesco Ferrante (Direttore Generale Legambiente)
Oreste Vigorito (Presidente ANEV)
Intervengono:
Altero Matteoli (Ministro dell’Ambiente);
Antonio Martusciello (ViceMinistro per i Beni e le Attivita’ Culturali);
Diego Tommasi (Assessore Ambiente Regione Calabria, Coordinatore Ambiente Conferenza delle Regioni);
Luca D’Agnese (Amministratore delegato GRTN);
Ermete Realacci (Presidente onorario Legambiente);
Edo Ronchi (Segreteria nazionale DS);
Lucina Caravaggi (Facolta’ di Architettura, Universita’ La Sapienza di Roma);
Tommaso La Mantia (Università di Palermo);
Gianni Silvestrini (Direttore Scientifico Kyoto Club).
Nell’ambito del Convegno verra’ presentato il nuovo Protocollo d’intesa tra ANEV e Legambiente
‘Per la promozione dell’eolico in Italia e una sua corretta integrazione nel paesaggio’
VIene rinnovato con un grande convegno nazionale alla presenza di illustri esponenti del mondo istituzionale ed ambientalista ai massimi livelli, il nuovo Protocollo d’Intesa tra ANEV e LEGAMBIENTE ‘Per la promozione dell’eolico in Italia e una sua corretta integrazione nel paesaggio’.
Tale occasione sara’ certamente una utile quanto interessante occasione per verificare la situazione relativa alla produzione di energia da fonte rinnovabile eolica.
Le due associazioni hanno da subito ritenuto di dover intervenire nella mitigazione dell’inserimento di questi parchi per la produzione di energia pulita, dimostrando una spiccata sensibilità ed una profonda e matura concezione del rispetto dell’ambiente, cercando di contemperare quanto più possibile ambiente e sviluppo.
L’ANEV confida che questo nuovo documento possa essere di ulteriore sprone per i soggetti istituzionalmente preposti all’adempimento degli obblighi derivanti dall’applicazione del Protocollo di Kyoto, in gran parte ancora disattesi.