AUDIZIONE ANEV PRESSO L'OSSERVATORIO NAZIONALE

Si e’ svolta l’audizione formale dell’ANEV presso l’Osservatorio Nazionale per le fonti rinnovabili e l’efficenza negli usi finali, finalizzata ad assumere notizie da parte delle associazioni di categoria in merito allo stato di attuazione della Dir. Com. 2001/77/CE onde prendere i necessari provvedimenti.
In tale occasione il Vice Presidente, Ing. Paolo Tabarelli de Fatis, ha potuto presentare il documento riportante la posizione dell’associazione di allamre riguardo ai ritardi ed agli impedimenti esistenti per lo sviluppo di tali fonti.
Si riportano le conclusioni di tale documento.
Alla luce di quanto sopra esposto ed analizzando le principali problematiche che hanno comportato l’insufficiente sviluppo della produzione di energia da fonte rinnovabile eolica nel mercato interno dell’elettricità rispetto agli obiettivi indicati e derivanti dagli impegni assunti in sede nazionale, comunitaria ed internazionale, si ritiene necessario un tempestivo intervento volto al coordinamento di questo settore.
La riorganizzazione delle innumerevoli norme a vario titolo e dai vari enti deputati alla regolamentazione del sistema elettrico nel suo complesso, si rende oramai presupposto irrinunciabile per una seria politica di sviluppo di questo importante settore, dando garanzia ai soggetti operatori che tale opera non comporti la sospensione delle attività in essere.
Una analisi anche superficiale delle normative esistenti sulla materia infatti evidenzia chiaramente la confusione e la disomogeneità, quando non addirittura la contrapposizione, di alcune previsioni vigenti che vanno ad annullarsi tra loro rendendo di fatto inefficaci o addirittura di effetto contrario, norme che nella loro ratio originaria avrebbero dovuto agevolare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili.
Tale situazione e’ nel nostro paese resa ancor piu’ marcata dalla differente vocazione dei numerosi soggetti deputati all’emanazione di tali norme, nonche’ dal gran numero di soggetti titolari di potestà normative, regolatorie e di controllo nello specifico settore.
Se si considera inoltre che tutti i soggetti che hanno ‘voce in capitolo’ su tale materia, hanno principalmente riguardo per le questioni riguardanti l’energia nel suo complesso e mai specificamente per le fonti rinnovabili in quanto tali, e cioe’ con riferimento alle questioni di carattere ambientale correlate alla produzione di energia, si evidenzia maggiormente la difficoltà di raggiungere quelle armonizzazioni necessarie.
Questa realtà e’ stata oltretutto aggravata dal recente trasferimento della potestà legislativa concorrente concessa a seguito della riforma del titolo V della Costituzione alle Regioni, a seguito della quale ci si e’ travati ancor piu’ nella situazione paradossale di una impossibilità di fatto di realizzare una politica energetica rinnovabile coerente e razionale, basata su analisi serie e corrispondente agli impegni assunti.
L’ANEV ritiene pertanto necessaria, nell’ottica del perseguimento della politica ambientale di riduzione delle emissioni di gas climalteranti scelta dal Governo Italiano con la ratifica del Protocollo di Kyoto, l’assunzione delle responsabilità da tale lodevole scelta derivanti fino ad oggi elusa.
Alla luce della gravosa quanto meritoria individuazione di obiettivi di riduzione di inquinanti derivanti dal trattato internazionale siglato a Kyoto, e della Direttiva Comunitaria 2001/77/CE recepita con D. Lgs. 387/03 che indica un preciso obbligo di aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2010, il Governo dovrà necessariamente provvedere a farsi carico del rispetto di questi impegni quanto prima onde evitare pesanti quanto inevitabili sanzioni sia amministrative sia economiche da parte dei soggetti preposti alla verifica dell’ottemperamento degli impegni assunti.
L’ANEV, analizzata profondamente la questione, ritiene quale soluzione necessaria al mantenimento di tali impegni assunti dal Governo, la sua riappropriazione del coordinamento degli incentivi e delle azioni poste in essere sia per quanto riguarda quelle già in essere, sia per quanto riguarda quelle in corso di emanazione.
La prima parte dell’opera dovrà servire a verificare la coerenza tra le innumerevoli normative, regolamenti, azioni, iniziative, meccanismi e misure a diverso titolo esistenti, con gli obiettivi esistenti; la seconda parte deve consentire, da oggi e per il futuro, l’armonizzazione di qualsiasi atto emanato in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili, o a tale argomento correlato, e la cui coerenza con la politica governativa dovrà necessariamente essere verificata preventivamente, per il tramite della sottoposizione ad un organo tecnico delegato, onde evitare che la mancata attuazione dei piani individuati di promozione delle fonti rinnovabili e di riduzioni delle emissioni avvenga non per una dichiarata scelta di politica energetica ma per la mancanza dell’organizzazione delle misure necessarie e sufficienti al loro raggiungimento.
In tale senso l’opera di verifica della coerenza delle misure esistenti od in corso di emanazione dovrà essere vagliata dal Governo stesso che solo in tal modo avrà la possibilità di intervenire con le iniziative eventualmente decise per mantenere gli impegni assunti in sede internazionale.
L’organo di consultazione in questione, peraltro previsto proprio dalla Direttiva Comunitaria 2001/77/CE e proprio con queste funzioni, sembra essere chiaramente l’Osservatorio nazionale sulle fonti rinnovabili e l’efficienza negli usi finali dell’energia, che ‘e’ composto da [..] esperti della materia e di comprovata esperienza’ e che peraltro prevede esplicitamente lo svolgimento di tutte le attività di coordinamento, consultazione e proposizione che si ritiene debbano essere prontamente poste in essere dal Governo; in tale ottica si ritiene necessario che l’emanazione dei provvedimenti futuri, di qualsiasi genere e connessi a qualsiasi titolo alla promozione della produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili nonche’ dell’efficienza energetica e della riduzione delle emissioni da questi derivanti, passi preventivamente dall’analisi consultiva di tale organo il quale dovrebbe evidenziare eventuali discrasie con la politica energetica ambientale e gli obiettivi assunti a livello governativo in ogni sede.
Concludendo l’ANEV ritiene che il non piu’ giustificabile ritardo nelle politiche ambientali di riduzione dei gas climalteranti e di incremento della produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili debba essere rapidamente superato con un’azione del Governo efficace e decisa senza la quale il fallimento della politica energetica delle fonti rinnovabili del nostro paese sarebbe inevitabile.
1. Individuazione degli obiettivi nazionali e delle misure di promozione coerenti con gli impegni presi in sede internazionale e comunitaria;
2. Ripartizione degli obiettivi nazionali tra le Regioni coerentemente con gli impegni di cui al primo punto;
3. Verifica della coerenza delle norme vigenti con gli obiettivi e indicazione delle eventuali modifiche, salvaguardando le attività in essere;
4. Verifica preventiva delle norme emanande a qualsiasi titolo sulle FR da parte dell’Osservatorio al fine di verificarne l’impatto sugli obiettivi governativi assunti;
5. Campagna di Comunicazione diretta ed efficace sulle FR;
Roma, 6 giugno 2005